Parlare con i ragazzi di 17 anni di conflitti e di empatia significa aiutarli a costruire relazioni più autentiche, a comprendere che non esiste solo il proprio punto di vista, ma anche quello dell’altro. Non è un percorso facile, perché immedesimarsi richiede coraggio e umiltà.
"Non è facile capire cosa prova chi ho davanti, ma forse ci provo troppo poco" ha detto una studentessa, con una sincerità disarmante.
Un suo compagno ha riflettuto: "Litigare non è sempre sbagliato, se poi riesci a imparare qualcosa."
Orientare i ragazzi a dare importanza a questi temi significa accompagnarli nel loro cammino di crescita, fornendo loro strumenti per affrontare le sfide della vita con consapevolezza e maturità. È così che si costruiscono adulti capaci di ascoltare, di gestire i conflitti con intelligenza e di fare la differenza nel mondo che li attende.
"La scuola non è solo un luogo di studio, ma uno spazio in cui si cresce come persone." Guardando le loro riflessioni, possiamo essere certi che il futuro si illumina di speranza.